Tracce nel cuoreè il mio primo libro edito. Esso è costituito da quarantacinque poesie, brevi o di media lunghezza, divise, in base al tema, in quattro sezioni, di cui la seconda comprende diciotto testi, mentre le altre ne contengono nove per ciascuna. Le poesie sono state scritte in più dieci anni e sono tutte autobiografiche, accomunate da una riflessione sul trascorrere del tempo e sulla memoria, che si esprime in descrizioni di volti, momenti e immagini rimasti impressi nella mente poiché legati a sentimenti profondi e incancellabili. Il libro inizia e termina circolarmente con due testi che riguardano il teatro, ambiente che costituisce l’ambientazione anche di molte delle altre poesie, in quanto profondamente legato alla mia vita. Delle quattro sezioni, la prima, Autoritratto in maschera, intende fornire una mia descrizione psicologica, focalizzata su sentimenti, speranze, incertezze, oltre che sull’amore per la recitazione. La seconda, Impressioni nel tempo, è invece una riflessione, a tratti malinconica, su emozioni riferite al trascorrere del tempo e delle stagioni, il cui mutare ricalca le varie sfaccettature dell’anima e della vita. Il componimento iniziale di questa seconda parte, Tracce nel cuore, dà il titolo all’intera raccolta in quanto si pone quale sintesi della fondamentale influenza che ricordi e sensazioni provate nel passato hanno sullo spirito. A questa sezione è direttamente associata la quarta, Pensieri istantanei, che vuole esprimere, in brevi ma intense evocazioni, l’importanza di attimi fugaci e tuttavia pregni di un significato che va al di là dell’apparenza e delle comuni parole. La parte successiva, Volti, descrive più direttamente l’autobiografia di incontri, persone e situazioni varie, rivisitati a tratti con allegria e tenerezza e, più di frequente, con nostalgica malinconia o tristezza. Tutti i testi del libro sono caratterizzati da una lingua volutamente semplice e immediata, che si astiene da riferimenti precisi a luoghi e nomi, al fine di lasciare il lettore libero di dare una propria interpretazione ai componimenti, rendendoli in tal modo propri. Pur non attenendosi a uno schema metrico preciso, le poesie si rifanno fondamentalmente alla metrica tradizionale, utilizzando versi di lunghezza canonica e varie figure retoriche di suono, di significato e di posizione. Anche gli spazi bianchi che si alternano a singoli versi o strofe non sono mai casuali, bensì pensati come aventi un particolare scopo, sia visivo che musicale. Per questi motivi, raramente le poesie superano, in lunghezza, la singola cartella. Scopo principale dell’opera è quello di trasmettere ai lettori sensazioni e speranze, nonché il valore della memoria e delle relazioni interpersonali, donando parte di me stessa, nella speranza di poter dare e ricevere, attraverso la scrittura, la sensazione di semplicità e vicinanza di cui sempre più spesso si avverte la necessità.
Autore: Angela Fornacciari
Editore: Gilgamesh Edizioni
Pagine: 78