Erri De Luca porta all'attenzione di tutti la vicenda legata ai No-Tav che lo vede protagonista con la denuncia in seguito a cui sarà sottoposto a processo
Questo libro viene definito dall'autore una “scrittura” in cui vuole, essenzialmente, contestare il principio di base su cui si basa l'intera vicenda, ossia la non possibilità di esercitare quello che è un “diritto di libera parola” che chi lo accusa gli sta, invece, impedendo.
La vicenda No-Tav e il processo
Erri De Luca è stato accusato di istigazione al sabotaggio in relazione alla vicenda No-Tav in Val di Susa, di cui lo scrittore è sostenitore.
Il 28 gennaio 2015 si svolgerà la prima udienza e rispetto. De Luca ha rifiutato di essere sottoposto ad un rito abbreviato.
La parola contraria
Il libro vuole essere sicuramente un atto di risposta, ma soprattutto di contestazione nei confronti di un abuso.
L'opposizione di De Luca al progetto della Tav mette in primo piano il pericolo di inquinamento per l'ambiente e per la salute, dovuto alla grande quantità di polvere di amianto che durante il lavoro per la realizzazione del tunnel si troverà ad essere dispersa nell'aria e, quindi, respirata.
La vicenda ha inizio nel 2013, quando, esprimendo una libera convinzione, lo scrittore napoletano dichiara che la Tav va sabotata per evitare che possa essere portato avanti questo progetto che lo scrittore definisce “nocivo ed inutile”. Da quelle parole scattò la denuncia e De Luca dovrà affrontare il processo che avrà inizio a fine gennaio 2015.
La Parola
E', quindi, il concetto di “parola” al centro di questo libro: si comincia dalle parole su cui si basa l'accusa, quelle che costruiscono la frase incriminata e, come dice lo stesso scrittore, che sono state incatenate tra le virgolette, dunque ammanettate. E dall'altro lato ci sono le parole che l'accusato vuole utilizzare per poter raccontare la sua opinione e soprattutto affermare la libertà di poterla esprimere.
Autore: Erri De Luca
Editore: Feltrinelli
Pagine: 62