“Qualcosa, là fuori”: il nuovo romanzo di Bruno Arpaia porta il genere della “climate fiction” in Italia
Bruno Arpaia divide la sua vita tra il lavoro giornalistico, la scrittura di opere narrativa e la traduzione di autori in lingua spagnola.
Il suo primo romanzo, “I forestieri”, gli ha valso il conferimento del Premio Bagutta nel 1991, mentre con “L'energia del vuoto” (2011) ha disegnato una trama molto peculiare, che vede la fisica al centro della narrazione di un romanzo di genere “spy-story” ambientato al Cern di Ginevra.
“Climate fiction”
La “Climate fiction” (o “cli-fi”) è un nuovo genere letterario: fa riferimento agli scenari di cambiamento che si stanno verificando sul territorio del nostro pianeta e che avvengono a causa delle modificazioni climatiche ormai in atto.
E' un argomento di grandissima attualità, di grande interesse e che si presta, dal punto di vista narrativo, alla creazione di romanzi di grande intensità, in grado di colpire in modo diretto e immediato proprio l'attenzione dei lettori.
E' un genere contemporaneo che diventa utile per aumentare la consapevolezza nei confronti di questa problematica così importante e che, allo stesso tempo, viene, però, “narrata” proprio dal punto di vista scientifico con ben poche certezze su quello che potrebbe accadere.
“Qualcosa, là fuori”
In questo romanzo Arpaia descrive quello che potrà essere il nostro mondo del futuro e – come racconta in una sua intervista – lo ha fatto non lavorando di fantasia, ma prendendo spunto dalle previsioni che sono state fatte a livello scientifico, studiando, quindi, quello che gli “addetti ai lavori” pensano possa avvenire nei prossimi decenni.
La storia è ambientata nell'anno 2081. In questo periodo vivere in un Paese come l'Italia è diventato impossibile. Il territorio ha, infatti, subìto un processo di desertificazione e l'unica speranza è quella di fuggire e di arrivare in Scandinavia.
Livio Delmastro
Tra le tante persone che si mettono in cammino per arrivare, attraverso la Svizzera e la Germania, in quello che potrebbe essere il loro nuovo mondo, la nuova patria, il luogo in cui poter vivere, ci sono Livia e sua figlia Sara, una donna, la signora Vargas, con suo figlio Miguel, c'è Aziz e c'è anche Livio Delmastro.
Livio è un professore di neuroscienze ed è un uomo stanco di vivere. E' solo, perché ha perduto tutta la sua famiglia proprio a causa delle problematiche ambientali e adesso è come se nulla più lo riguardasse.
Nonostante ciò, decide di intraprendere con gli altri il viaggio verso la salvezza e sarà proprio questo cammino, che si farà sempre più difficile e pericoloso, che si rivelerà l'occasione per dimostrare che c'è tanto ancora da fare e che proprio lui potrebbe essere importante e di fondamentale aiuto per i suoi compagni di viaggio…
Autore: Bruno Arpaia
Editore: Guanda
Pagine: 224