Prima di fare ufficialmente lo scrittore Arnott di professioni ne ha svolte tante: operaio, impiegato, assistente di un agente teatrale. È arrivato quindi al suo nuovo “mestiere” letterario con molte e varie esperienze alle spalle.
Da come racconta la vita delle grandi città (Londra), i rapporti tra persone, il carrierismo e l’emarginazione che diventa violenza, si vede chiaramente che la sua è una scrittura lucida e realista che arricchisce di belle invenzioni di linguaggio che però non sminuiscono i significati primari della sua opera. Qui ci troviamo in un Inghilterra in pieno “clima Rimet Cup” (England 66… quando l’Italia fu sconfitta dalla Corea del Nord e dal suo dentista calciatore Pak Doo Ik), in una “quasi swingin London” alle prese con seri problemi di ordine pubblico, vista la grande affluenza di tifosi di calcio provenienti da dentro e fuori nazione, e quindi con l’esigenza della polizia di tenere a freno in ogni modo gli animi più esagitati.
Il problema è che le forze dell’ordine non sono così unite tra loro e che la corruzione ha fatto capolino tra le loro fila. In questa atmosfera ebbra di entusiasmo non sempre sano, si muovono i personaggi di Billy Porter, reduce di guerra e delinquente di piccolo taglio, Frank Taylor, ambizioso sergente investigativo, e Tony Meehan, collaboratore non fisso di un tabloid, a caccia di notizie importanti che gli facciano far carriera.
Le tre figure si intrecciano tra di loro quando in uno scontro a fuoco con una gang di balordi capeggiata da Billy Porter perdono la vita tre poliziotti. Allora si scatena una gigantesca caccia all’uomo che, pur ridimensionata dal trascorrere del tempo, durerà molto a lungo. Arnott ci regala un romanzo pieno di azione, duro, “cattivo”, ma appassionante ed anche in un certo senso “specchio” di un periodo storico che abbraccia una ventina d’anni. Si passa, infatti, da England 66 al governo della Tatcher, alle repressioni di piazza non sempre indispensabili, ai manifestanti trattati come terroristi, alla pericolosa involuzione di forze di polizia impegnate ormai soprattutto a nascondere i loro scandali, la corruzione interna su cui nessuno vuole fare chiarezza. “E lui ammazza i poliziotti” (tradotto in italiano da Delfina Vezzoli) è un libro di rara intensità, un noir che prende e che si legge d’un fiato. Arnott ad ogni nuova prova sempre più sorprendente.
Autore: Jake Arnott
Editore: Il Saggiatore
Pagine: 360