Cosa ci fanno Micòl, Pietro e Francesca sopra uno sgangherato aeroplano in volo sui cieli dell’Asia? Beh, quello che farebbe ognuno di noi: cercano.
Francesca, la psichiatra, cerca un se – una possibilità, una storia – e finalmente non sé. Pietro è alla ricerca di una musica impossibile, e la troverà nel ritmo dei colori e di una storia. Micòl, incredibilmente la più saggia, cerca soltanto parole… quelle più adatte per continuare a raccontare la Storia. Micòl diventerà così l’improbabile biografo di Orlando, un Orlando medievale – Virginia Woolf è una scusa, uno splendido pretesto – che attraversa un mondo in continua costruzione dove il tempo imparerà gradatamente persino a misurarsi. Ma Orlando e il suo biografo non si preoccupano del tempo, cavalcano verso nord, verso il mare. Passano attraverso il mondo e il tempo, e osservano, e incontrano. Incontrano personaggi fantastici come Jeanne d’Arc, personaggi reali come un drago che sputa indovinelli… S’immischiano in mille intrighi, riuscendone soltanto con la semplicità immediata delle parole.
Tutto sembra avvenire come dall’altra parte di uno specchio: quella giusta, o presunta tale; e alla fine addirittura un bonzo ci risparmierà qualche manciata di favolette zen per starsene zitto, anche lui ad ascoltare rapito la storia narrata da Micòl.
Autore: Rossella Vezzoli
Editore: Seb27
Pagine: 108