Come si fa a diventare buoni? E, soprattutto, che cosa significa essere buoni? Katie Carr non se l’è mai chiesto: una donna che ha scelto di diventare medico per aiutare gli altri e che ha cresciuto i figli ai valori morali più profondi non ha nemmeno bisogno di porsi la questione. Finché quella donna non tradisce il marito.
E allora il marito, David, decide di dare una svolta alla sua vita: smette di essere «l’uomo più arrabbiato di Holloway» per diventare buono. Ma buono sul serio. Niente di più azzeccato, a questo punto, dell’entrata in scena di BuoneNuove: con tanto di piercing alle sopracciglia, una storia di droga alle spalle e tecniche di guarigione dello spirito e del corpo capaci di sfidare tutta la scienza medica, BuoneNuove aiuta David a mettere a punto strategie di bontà e varare progetti piccoli e grandi per contribuire a risolvere il problema della sofferenza umana: lasagne prese dal congelatore di casa per sfamare i barboni del parco, giocattoli e computer sottratti ai figli per intrattenere i bambini meno fortunati, esortazioni agli abitanti della via perché ciascuna famiglia metta a disposizione una stanza per un senzatetto e infine un bel manuale di istruzioni su come redistribuire equamente le ricchezze mondiali. Com’è prevedibile, Katie perde ogni punto di riferimento: il marito è irriconoscibile, i due figli si schierano l’uno con la madre e l’altra col padre, e lei deve sopportare la convivenza coatta con BuoneNuove e un senzatetto che si fa chiamare Scimmia. E, catapultata in una realtà tutta nuova, è costretta a riflettere anche sulla crisi del suo matrimonio.
Spostando il suo sguardo arguto e intelligente sui temi della famiglia, dell’amore coniugale e dell’amore tout court, con questo nuovo romanzo Hornby aggiunge una nota di amarezza al suo consueto, irresistibile humour, l’amarezza di chi è determinato a mettere a nudo le nostre ipocrisie, grandi e piccole, le debolezze e le menzogne che non vorremmo ammettere.
Tratto dal libro: "Mi trovo in un parcheggio a Leeds quando dico a mio marito che non voglio più stare con lui. David non è lì con me nel parcheggio. E' Dopoi a casa, a curare i bambini, e io l'ho chiamato soltanto per ricordargli che dovrebbe scrivere due righe per la maestra di Molly. L'altra cosa mi è come… sfuggita. Un errore. Ovvio. Evidentemente, e con mia grande sorpresea, sono il tipo di persona capace di dire al marito che non se la sente più di stare con lui, ma non pensavo davvero di essere capace di dire queste cose da un cellulare, da un parcheggio. Adesso, è chiaro, la considerazione che avevo di me stessa andrà rivista…
Per la maggior parte delle persone le conversazioni di fine matrimonio si svolgono una volta sola, se va bene. Se scegli di condurre la tua da un cellulare, da un parcheggio di Leeds, allora non puoi certo pretendere che non sia da te, così come Lee Harvey Oswald non poteva certo pretendere che sparare ai presidenti non fosse da lui. A volte basta un gesto per essere giudicati."
Autore: Nick Hornby
Editore: Guanda
Pagine: 294