Scheletri: torna l’estro di Zerocalcare con questo nuovo fumetto che racconta una storia dai tratti noir in cui vediamo lui diciottenne iscritto all’università, ma senza mai frequentarla, alle prese con l’incontro con un altro ragazzo in fuga e con un dito mozzato.
Zerocalcare, al secolo Michele Rech, è oggi considerato uno dei più importanti fumettisti italiani. Tra le sue pubblicazioni vanno, sicuramente, ricordate La profezia dall’armadillo (2011) che ha avuto anche una trasposizione cinematografica e Dimentica il mio nome con cui è arrivato secondo all’edizione 2015 del Premio Strega Giovani. Kobane Calling, invece, ha vinto nel 2017 il Premio Micheluzzi.
Zerocalcare diciottenne
Lo stile trascinante del fumettista romano si conferma anche in questo suo nuovo lavoro in cui aggiunge un’ulteriore dimensione: quella del thriller. Lo stesso Zerocalcare, infatti, in un’intervista ha definito Scheletri come un’opera “più efferata del solito”.
Al centro della trama c’è proprio lui, Zero, che, come già accaduto in altri lavori, va a ritroso nel suo tempo. Lo troviamo, infatti, diciottenne, arricchito esteticamente da una cresta di colore rosso, mentre, però, vive un periodo piuttosto complicato. In particolare, tutto ruota attorno ad una decisione che si è trovato costretto a prendere.
Scheletri
Per accontentare il desiderio della madre, infatti, Zero si è iscritto all’università, più precisamente dovrebbe frequentare la Facoltà di Lingue. Questa nuova condizione esistenziale, però, non corrisponde a ciò che realmente vorrebbe. Si ritrova così diviso tra una grande voglia di lasciare gli studi e la consapevolezza dell’enorme dolore e delusione che questa scelta porterebbe a Lady Cocca.
Per trovare una sorta di equilibrio, decide di prendere quella che gli sembra essere l’unica soluzione possibile e che, però, crea il suo scheletro personale e cioè quella di fingere. Zero, quindi, ogni mattina si prepara e esce di casa facendo credere di recarsi a seguire le lezioni, ma, invece, si rifugia nei vagoni della metro B di Roma.
Per far passare il tempo non fa nulla, se non viaggiare per cinque lunghe ore senza mai scendere. Il percorso della metropolitana è, infatti, sempre lo stesso: un continuo spostarsi tra le varie stazioni, dal capolinea e di partenza a quello di arrivo. Sembra proprio la dimensione giusta per lui che non ha ancora trovato il modo di decidere chi vuole essere e cosa vuole fare.
Pure, però, in un situazione all’apparenza ripetitiva e senza speranza è possibile trovare qualche stimolo o, più semplicemente, un cambiamento. E nel caso di Zero tutto cambia quando, proprio viaggiando senza meta, conosce Arloc che, come lui, si rifugia ogni giorno in metro.
Arloc è più piccolo come età, quindi lo fa per non recarsi alla scuola superiore e passa il tempo creando graffiti dove capita. Tra i due è inevitabile la nascita di un rapporto che va anche oltre l’amicizia, in considerazione del fatto che Arloc è l’unico a conoscere la verità su Zero e la sua fuga dall’università. C’è, quindi, una fortissima complicità tra di loro.
Quello che, però, dà inizio alla storia raccontata in Scheletri è il ritrovamento da parte di Zero di un dito mozzato davanti alla porta di casa: che cosa è accaduto per essere arrivato a fare quella macabra scoperta? Si scoprirà leggendo…
Autore: Zerocalcare
Editore: BAO Publishing
Pagine: 240