Massimo Ciancimino è il penultimo dei cinque figli di Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo, amico personale di Provenzano, indagato e condannato per favoreggiamento e concorso esterno in associazione mafiosa nel 2001.
Nato a Corleone, visse a Palermo, dove oltre alla carica di sindaco ricoprì altri importanti ruoli nella politica cittadina presso le fila della Democrazia Cristiana, e in particolare nel movimento Primavera, fondato da Giulio Andreotti. Il saggio è un lucido racconto della vita politica di quegli anni, supportato da una serie di documenti e fotografie originali, che racconta come in quegli anni stato e mafia fossero legate in maniera forte, e come l'ombra di questo sodalizio pesi su molte pagine nere della nostra storia recente (l'assassinio di Aldo Moro, la strage di Capaci…).
“Don Vito” è stato acquisito agli atti e ritenuto rilevante ai fini delle indagini da diverse procure italiane, in primis a Palermo e Caltanisetta. La storia di Vito Ciancimino ancora incombe sul nostro paese, ancora non è arrivata quella verità e quella giustizia invocate a gran voce durante gli agguati di mafia che negli anni 90 coprirono l'Italia del sangue dei giusti.
Dalla collaborazione fra Massimo Ciancimino e un giornalista come Francesco La Licata nasce un memoriale che, attraverso le memorie di Don Vito, ripercorre svariate vicende della storia italiana degli ultimi 60 anni, cerca di analizzare l'ascesa e il declino dei corleonesi nel sistema degli appalti in Italia, nasce dalla volontà di fare chiarezza sui troppi punti oscuri della politica interna.
Autore: Francesco La Licata
Editore: Feltrinelli
Pagine: 311