La Svezia è terra fertile, per il genere letterario a cavallo fra il giallo e il thriller di cospirazione, e l'autore Wallentin Jan è già paragonato a Dan Brown per l'intricato filo che riesce a dipanare nel suo romanzo La stella di Strindberg.
Il romanzo La stella di Strindberg comincia con il macabro quanto strano ritrovamento di un cadavere da parte del sommozzatore Erik Hall. Sopra il cadavere viene rinvenuto un oggetto inconsueto, una croce che, secondo la simbologia egizia, rappresenta la vita. La croce egizia è un rompicapo interessante per l'esperto di simboli antichi Don Titelman, specialmente quando l'oggetto viene sottratto, poco dopo il ritrovamento, da una giovane donna che, pur di impossessarsi della croce, uccide il sommozzatore che la custodiva.
Perché quella croce è tanto importante? Se c'è chi arriva addirittura ad uccidere per essa, deve contenere un grande segreto, forse legato all'identità del cadavere che la teneva stretta a sé e dal quale è stata sottratta ad opera dello sfortunato sommozzatore, che con il fortuito ritrovamento si è trovato immerso in una torbida storia che lo ha presto portato alla morte.
Incipit
Niflheimr è la sigla che il sommozzatore Erik Hall legge all'ingresso della miniera da cui parte il romanzo La stella di Strindberg. Una serie di caratteri che potrebbero voler dire diverse cose, o forse sono semplicemente il nome dell'antica miniera che il sommozzatore si appresta ad esplorare. Come Náströndu, altra sigla che capeggia sulla seconda porta, antica e pesante, che Erik deve aprire per continuare la sua avventura, che finisce, nelle miniere, con il ritrovamento di un cadavere femminile, morto da diverse decine di anni, che stava là a proteggere chissà quale segreto. Il cadavere stringeva fra le mani uno strano oggetto metallico, una croce egizia…
Autore: Wallentin Jan
Editore: Marsilio
Pagine: 491