Il romanzo è ambientato in un paesino (Cimamulera) della Valle Anzasca, una delle Valli dell' Ossola.
Siamo nel 1824. Giunge la Pentecoste ed il paesino è in subbuglio. Durante la celebrazione il parroco, Antonio Grignaschi, annuncia ai suoi fedeli di essere depositario della Resurrezione di Cristo. Un "annuncio choc" che gli farà guadagnare molti seguaci e molte attenzioni, ma che lo porterà ad una lunga guerra contro i vertici ecclesiastici, al processo, alla condanna, al carcere.
Mondo ci conduce più di un secolo indietro, recupera mirabilmente il linguaggio del tempo, mette in luce le contraddizioni di una Chiesa abilissima nel gridare allo scandalo, nel perseguire chi non si sottomette ai suoi dogmi, ma completamente incapace di autocritica e perennemente in ritardo all'appuntamento con la storia. Più che il caso del prete, aspirante nuovo Gesù Cristo, una ribellione estrema e tutta da capire, che suona rivoluzionaria per il suo voler accorciare le distanza tra fedeli e ministri di Dio, è questo spaccato di assoluta intransigenza ecclesiastica che colpisce nel romanzo. E che rende indigesta e immotivata al lettore la scomunica di Don Francesco Grignaschi che, uscito di prigione, poi, cercherà un modo per sopravvivervi dignitosamente.
Autore: Lorenzo Mondo
Editore: Garzanti
Pagine: 101