Attorno alla storia di un amato felino domestico, Beppi Zancan ragiona sulla caducità umana.
"Un libro tragico, che di conseguenza è intriso di umorismo. Un libro di ispirazione realistica, che di conseguenza è un accumulo di situazioni paradossali, grottesche, surreali…questo romanzo parla di Miomao ma parla anche di tutti i gatti e di tutti gli uomini che abbiano un po' di anima. Sulla perdita di un gatto hanno scritto in tanti: mi vengono in mente Italo Svevo, Carlo Cassola, Ennio Flaiano, Giorgio Celli. Ma qui c'è un messaggio che va al di là e che ci riguarda tutti. Leggete e capirete. Posso soltanto fornire un indizio: il tema più nascosto e profondo di queste pagine è la caducità. Fu Charles Baudelaire a far notare che i cinesi leggono l'ora nell'occhio dei gatti" (Piero Bianucci).
"…Ora le chiedo: amare e avere un'anima non sono la stessa cosa?" "Sono la stessa cosa, – risposi senza pensarci su troppo, – proprio la stessissima cosa". "Allora, secondo la logica aristotelica, eccole servito questo sillogismo: "Tutti gli esseri che amano hanno un'anima; Miomao mi ama; inde Miomao ha un'anima. Fa una grinza?"
Autore: Beppi Zancan
Editore: Angolo Manzoni
Pagine: 224