Da tempo ormai Francesco Guccini, oltre a dedicarsi alla stesura di canzoni d’autore sempre uniche e mai prive di significato, di tanto in tanto si misura con la narrativa, spesso associando il suo nome a quello di noti scrittori.
Stavolta “Lo spirito e altri briganti” è stato scritto a quattro mani con Loriano Macchiavelli (autore di Sarti Antonio, uno dei più popolari poliziotti italiani con cui il cantautore emiliano aveva già firmato “Macheroni”, “Un disco dei Platters” e “Questo sangue che impasta la terra”). La nuova fatica letteraria del duo ci porta in Emilia, in un piccolo e freddo centro appenninico dove d’un tratto viene trasferito il Maresciallo Benedetto Santovito lì perché troppo ligio nel compiere il suo dovere anche nei riguardi dei “fascisti” al potere.
Il libro è un continuo di storie strane, di fantasmi, di individui tipici del luogo, di paesani introversi, ma poi man mano sempre più disponibili e bendisposti nei confronti del loro fidato "Sottufficiale". Santovito è la voce narrante del tutto, attraverso lui riviviamo anche l’Italia di quegli anni che poi diviene l’italia del dopoguerra, della democrazia riconquistata e del dissolversi del lungo incubo guerrafondaio-totalitario.
Si legge molto piacevolmente e lascia in bocca un buon sapore di cose genuine, vere, non artefatte, in grado di resistere all’usura del tempo.
Autore: Francesco Guccini
Editore: Mondadori
Pagine: 235