Sicilia, anno 1961, Donna Maruzza, moglie del boss Don Gerolamo Librizzi, viene rapita.
Questo gesto è l'inizio di una guerra feroce tra la mafia tradizionale ed una nuova organizzazione criminale, spinta sempre di più verso il commercio più redditizio della droga e che ha come boss Don Ciccio Sciuto.
Nel frattempo il mondo è colpito dalla “guerra fredda”, una lotta fra USA e URSS due super potenze che combattono per il predominio ed il controllo dell'una sull'altra, dividendo la Germania in est e ovest, nell’agosto di quello stesso anno, con il muro Berlino.
Nel romanzo d’esordio di Salvatore Vicario si mostra un quadro generale della situazione malavitosa siciliana intrecciata ai cambiamenti che durante quegli anni hanno mutato l'assetto politico ed economico di intere nazioni, in un parallelo dove è ben visibile il confronto della situazione siciliana con quella mondiale.
La prosa che ci viene presentata è asciutta e a tratti cinica, non risparmiando al lettore l’esposizione cruda di episodi d’efferata ferocia. Uno scontro all’ultimo sangue tra due Boss nel quale solo uno resterà vivo determinando la morte dell'altro e dove lo Stato, rappresentato dal Colonnello dei carabinieri Nino Munafò, nè risultera il vero vincitore.
Autore: Salvatore G. Vicario
Editore: Yorick Editore
Pagine: 256