Il Terrorismo

Il Terrorismo

Il saggio di Antonella Colonna Vilasi sul terrorismo possiede sicuramente il raro pregio della chiarezza. La narrazione del fenomeno stragista procede, infatti, in modo fluido, armonico, sintetico, illuminante; e si compone, come per un prezioso mosaico (arricchito, in questo caso, dalla prefazione di Piero Luigi Vigna), di tre grandi tessere ovvero di tre capitoli che racchiudono la storia e le vicende di quegli anni di piombo.

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Editore: Mursia
Codice EAN: 9788842543978Pagine: Anno di pubblicazione: Libri 2011

Il saggio di Antonella Colonna Vilasi sul terrorismo possiede sicuramente il raro pregio della chiarezza. La narrazione del fenomeno stragista procede, infatti, in modo fluido, armonico, sintetico, illuminante; e si compone, come per un prezioso mosaico (arricchito, in questo caso, dalla prefazione di Piero Luigi Vigna), di tre grandi tessere ovvero di tre capitoli che racchiudono la storia e le vicende di quegli anni di piombo.

La prima tessera illustra, con un tratto essenziale seppure esaustivo, l’humus in cui maturò il fenomeno della lotta armata, la sua genesi e le azioni dimostrative che portarono alla strage di Piazza Fontana. L’ambientazione è cupa, ambigua, foriera di eventi terribili.

La bieca strumentalizzazione di incidenti e morti attuata irresponsabilmente da più parti (anche da coloro i quali avrebbero dovuto avere il dovere istituzionale di essere più cauti nelle loro esternazioni), contribuì ad alimentare con vigore quella strategia della tensione che porterà, successivamente, alle ulteriori stragi di Peteano, Brescia, Primavalle, Padova, dell’Italicus, di Acca Larentia, della stazione di Bologna accuratamente descritte nel libro della Colonna Vilasi.

Per tutto il corso della lunga “Notte della repubblica”, il colpo di stato, favorito dal generale marasma in cui versa la classe politica che non riesce a fronteggiare con la necessaria autorevolezza l’emergenza terrorismo, aleggia sinistramente.

Ma il temuto golpe  (tranne quel fantomatico tentativo effettuato tra il 7 e l’8 dicembre 1970 dal comandante Junio Valerio Borghese), nonostante l’oscuro intreccio tra estremisti, finanziatori, servizi segreti deviati, P2 e Cia, non ci sarà!

La semplice minaccia di attuarlo, in fondo, bastava a garantire uno status quo che, evidentemente, faceva comodo alle parti in causa.

In questo pericoloso giuoco di equilibri instabili, irrompe, però, l’on. Moro con la formula politica del “compromesso storico” ovvero dell’avvento al governo dei comunisti italiani.

L’esigenza di interrompere la marcia di avvicinamento del PCI alla DC e verso le Istituzioni era ugualmente avvertita (e temuta) sia a destra che a sinistra. La prima perché intravedeva in quel mortale abbraccio il fondato pericolo di un’influenza sovietica nell’economia e nella società italiana; la seconda perché il compromesso storico avrebbe miseramente dissolto la prospettiva dello scontro rivoluzionario e della lotta contro il capitalismo.

Aldo Moro doveva quindi essere eliminato! E le Brigate Rosse, purtroppo, agirono in questo senso.

Con il secondo e terzo capitolo (seconda e terza tessera del mosaico), l’autrice ci inizia, invece, ad un doloroso viaggio nell’oscuro mondo delle singole organizzazioni terroristiche di sinistra e di destra che, ancor oggi, a sentirle evocare, ci trasmettono inquietudine e sgomento.

Una lunga e raccapricciante scia di sangue; un incredibile racconto noir fittamente punteggiato di stragi, delitti, crudeltà ferine; di collusioni, depistaggi, insabbiamenti; di irresponsabile collaborazionismo e di cieca, colpevole strumentalizzazione di certa stampa.

La lettura di quelle dolorose pagine ci immettono in una sorta di Oltretomba dantesco in cui si vaga sgomenti tra gironi e bolge. Soprattutto, tra le Malebolge, quelle più profonde dove,  dopo la Ripa discoscesa, sono precipitati i colpevoli dei peccati più nefandi che ritroviamo puntualmente presenti anche nell’inferno stragista: i Ruffiani e i Seduttori, gli Adulatori, gli Indovini e i Maghi, i Barattieri, gli Ipocriti, i Ladri, i Consiglieri Fraudolenti, i Seminatori di discordia, i Falsari (di denaro, cose, persone o parole). E, ancora più in giù, dopo il Pozzo dei giganti: i Traditori! I traditori dei parenti, della Patria, degli amici, dei benefattori. Fino ad arrivare, a Lucifero, al Male Assoluto, al Traditore delle istituzioni supreme con le tre bocche oscene dentro cui tormenta i suoi tre degni compari: con quella centrale, Giuda Iscariota; e,  nelle altre due, le laterali, Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino, personaggi, anche questi, ben facilmente individuabili nell’esperienza di quegli anni di lucida follia eversiva.

Riuscirà, un giorno, la nostra società ad uscire dalle tenebre infernali del terrorismo? Riusciremo, alla fine, (continuando la metafora Dantesca) “a riveder le stelle?”

I recenti accadimenti delittuosi, purtroppo, non lo fanno presagire, almeno a breve scadenza. Nella coda di Grog si annidano ancora: la furia omicida, la rabbia inconsulta, la falsa opinione che un credo, un’ideologia possano giustificare assassinii, violenze, sovvertimenti illegittimi, soprusi. Con l’aggravante del dilagante terrorismo internazionale che continua, ahimè, a trovare ancora tanti, troppi proseliti.

Un immenso vaso di Pandora, insomma, dal quale continuano irrimediabilmente a fuoriuscire i mali che ammorbano il consorzio umano.

Ci resta, però, la speranza che libri come quello di Antonella Colonna Vilasi possano contribuire a tenere sempre desta e vigile la coscienza collettiva del paese e a ripudiare fermamente l’uso della violenza come legittimo strumento di lotta per perseguire obiettivi politici, sociali e, financo, religiosi.

Il segreto della pace sociale si potrebbe esemplificativamente racchiudere nel titolo di un bellissimo libro di  Leonardo Sciascia:  A Ciascuno il suo!

In ossequio a questo invito, ciascuno svolga, quindi, la propria parte. Tutti, nessuno escluso! Gli autori, i giornalisti, gli addetti alla comunicazione di massa, a cui tocca il delicato compito di testimoniare con grande onestà intellettuale i fenomeni socio-politici senza indulgere in servili favoritismi o in squallidi interessi di parrocchia o di partito;  i politici, che devono scongiurare il pericolo di incrementare ancor più il divario che nel nostro paese si è venuto a creare tra una casta privilegiata (la loro!) e le reali esigenze della società civile (la nostra!); gli organi giudiziari, dai quali ci si attende una serenità di giudizio e un’applicazione equanime delle leggi senza la diabolica tentazione di sovrapporsi ad altri poteri di natura diversa; e, infine, il governo e le sue componenti, cui è demandato il diritto-dovere di ben operare perché cruenti iniziative terroristiche mai più trovino falsi pretesti o impossibili giustificazioni in azioni, corruzioni e comportamenti dell’Esecutivo che dileggiano gravemente la dignità umana o ledono smaccatamente gli interessi legittimi del comune cittadino che ha un’unica, grande e sola aspirazione: quella di essere nobilmente rappresentato e amministrato senza illeciti, abusi, furbizie, intrallazzi e odiose prevaricazioni. Si chiede, forse, troppo?

Il Terrorismo

Autore: Antonella Colonna Vilasi
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Il saggio di Antonella Colonna Vilasi sul terrorismo possiede sicuramente il raro pregio della chiarezza. La narrazione del fenomeno stragista procede, infatti, in modo fluido, armonico,...

 

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