Il romanzo di Massimo Brunello riprende situazioni socio-politiche e soprattutto storiche che sono tuttora vive nel nostro Paese, e che fanno parte della nostra storia recente, mantenendo fondamenta nell'immaginario collettivo.
La ricerca fatta dall'autore, basatosi sui racconti in prima persona del padre, protagonista nel libro, e dalle molteplici fonti storiche reperite sia in biblioteche, studi di ricerca e internet.
Due episodi inediti danno un valore particolare all'opera: la fuga del Re per la via Tiburtina e il fatto del “Treno fantasma” che dà il titolo al libro.
Questo accadimento ha generato il processo che ha coinvolto varie personalità militari della Repubblica Sociale Italiana e se ne è persa ogni traccia.
Molti archivi storici sono purtroppo andati persi dalla vittoria partigiana e alleata, o anche semplicemente finiti nel dimenticatoio e impossibili da reperirne traccia, soprattutto per quanto riguarda le milizie della cosiddetta “Repubblichina”.
La vicenda è nebulosa e di difficile decrittazione, e nonostante alla fine del processo la verità non viene a galla, in qualche modo è uno specchio di comportamenti e vicissitudini di un’Italia che vedeva contrasti e scontri anche all'interno della stessa fazione.
La storia è romanzata e gira attorno alla figura di Paolo, raccontata con cuore e sensibilità. Si raggiunge con curiosità il finale dove, storia alla mano, si arriva alla commemorazione del 25 aprile, piena di significati e di speranze per il futuro della nostra Nazione.
Autore: Massimo Brunello
Editore: Parallelo45 Edizioni
Pagine: 338