C’era due volte il barone Lamberto

C’era due volte il barone Lamberto

La storia del barone Lamberto è davvero molto bella e nonostante abbia davvero molti anni, forse sarebbe meglio dire decenni, è intramontabile. Ricordo di averla letta, al posto di mio fratello, quando andavamo a scuola e mi aveva affascinato tantissimo.

Gianni Rodari è uno scrittore attuale anche a distanza di tanto tempo perché le sue storie non scadono e Lamberto potrebbe vivere in qualsiasi epoca.

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Editore: Einaudi
Codice EAN: 9788879268608Pagine: 144Anno di pubblicazione: Libri 2010

La storia del barone Lamberto è davvero molto bella e nonostante abbia davvero molti anni, forse sarebbe meglio dire decenni, è intramontabile. Ricordo di averla letta, al posto di mio fratello, quando andavamo a scuola e mi aveva affascinato tantissimo.

Gianni Rodari è uno scrittore attuale anche a distanza di tanto tempo perché le sue storie non scadono e Lamberto potrebbe vivere in qualsiasi epoca.

Questo racconto è adatto ai bambini dagli undici anni in su. Ha avuto un gran successo ed è stato tradotto in undici lingue.

Il barone

Lamberto è un vecchio e ricchissimo barone che vive sull’isola di San Giulio insieme al suo maggiordomo, ma nella soffitta tiene sei persone, che paga regolarmente, affinchè ripetano il suo nome continuamente. E questo meccanismo non solo mantiene in vita il barone, ma lo fa ringiovanire.

I banditi

Un brutto giorno Lamberto viene rapito da alcuni banditi che chiedono ripetutamente riscatti alle ventiquattro banche dell’uomo. Nel frattempo un nipote del vecchio riccone, Ottavio, decide di mettere del sonnifero nel pranzo delle sei persone per far morire lo zio e intascarne l’eredità per pagare i suoi debiti. In questo modo la colpa ricadrebbe sui banditi.

E difatti, senza le persone a ripetere il suo nome come in una monotona cantilena, il barone muore. Ottavio licenzia le persone e tutto felice crede già di averla fatta franca.

Il funerale

Durante il funerale le persone presenti non fanno che chiamare il barone. Ripetono tutti il suo nome e così, mentre la bara viene portata verso il cimitero improvvisamente si apre e ne esce Lamberto. A forza di essere nominato il vecchio riccone è tornato ad essere un ragazzino tredicenne e così niente eredità per Ottavio, ma una seconda vita per Lamberto ed è proprio da questo che prende titolo il racconto.

L’autore nella prefazione del suo libro ha spiegato che, secondo una credenza nell’antica religione egizia, l’uomo il cui nome veniva ripetuto restava in vita. La metafora di Rodari sull’esistenza umana, il rapporto tra la “fama” e la vita e la morte prende forma nelle pagine del libro in  modo semplice e divertente.

C’era due volte il barone Lamberto

Autore: Gianni Rodari
Editore: Einaudi
Pagine: 144

La storia del barone Lamberto è davvero molto bella e nonostante abbia davvero molti anni, forse sarebbe meglio dire decenni, è intramontabile. Ricordo di averla letta, al posto di...

 

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