Il romanzo di Georges Simenon del 1947 edito nel 2012 da Adelphi affronta la dura tematica del suicidio, visto dalla parte di chi resta.
Eugene Malou è un uomo che sceglie di togliersi la vita, sparandosi un colpo di pistola alla testa dopo aver inutilmente chiesto un prestito all'uomo più ricco della città, il conte d’Estier. Una richiesta d'aiuto che aveva richiesto tante volte, per motivi ignoti, anche se il fatto che fosse un uomo gravemente indebitato era noto a tutto il piccolo borgo di provincia. I problemi di Eugene Malou sono scandagliati e diventano di pubblico dominio anche a causa di una campagna stampa diffamatoria e crudele portata avanti dal quotidiano locale.
Un destino triste, quello della generazione dei Malou, che nessun figlio vuole conoscere a fondo. Nessuno tranne uno: il romanzo infatti racconta la ricerca della verità su suo padre portata avanti da Alain, il figlio minore di Eugene, che non vuole abbandonare la sua casa per partire alla volta di Parigi, come invece fa sua madre subito dopo il funerale. La sua famiglia è andata in pezzi, distrutta da maldicenze e chissà quali segreti, eppure solo la ricerca della verità, setacciando il fango che ricopre ormai da anni casa Malou, può salvare il giovane Alain e renderlo fiero della sua vita e, di conseguenza, anche di suo padre.
L'indagine come percorso
Georges Simenon, autorebelga noto in particolare per i suoi romanzi in cui narra i casi polizieschi del commissario Jules Maigret, è stato uno degli autori più prolifici del XX secolo, letto da milioni di lettori in tutto il mondo, la sua scrittura è apprezzata particolarmente per la fine e profonda analisi psicologica che compie sui suoi personaggi, caratteristica che non viene meno ne Il destino dei Malou.
Autore: Georges Simenon
Editore: Adelphi
Pagine: 200