Roberto Saviano torna a far male, la sua storia, vivida e dura, parla di cocaina, la polvere bianca, che in una lunga striscia coinvolge tutti, giovani e anziani, donne e uonimi, operai e professionisti che vengono legati da questo filo sottile. Nessuno ne è immune.
In quest' inchiesta dal titolo evocativo (ZeroZeroZero come un prefisso telefonico), infinite storie trascinano il lettore in un vortice dove, fatica di vivere, amarezze e frustazioni, vengono assopite dalla droga.
Dopo una meravigliosa introduzione l'autore porta subito il lettore al fatto che il giro d'affari globale posa totalmente sul consumo. E tale economia si avvale di supporti logistici efficientissimi, funzionari e politici corrotti e un esercito criminale tra i più spietati.
Con il suo scrivere libero e indiretto Saviano catapulta chi legge nelle storie, riesce a trasmettere paure e desideri, caratteri e contraddizioni di chi vive dentro la dipendenza o di chi vive grazie a questa.
Non solo si avverte tutto il malessere di chi consuma ma ci si addentra nella logica economica dei narcotrafficanti percependone i caratteri duri e senza scrupoli.
Dalle spiagge oceaniche alla ricchezza della terra messicana
Gran parte dell'inchiesta si svolge oltreoceano, sulle terre verdi e ricche dello stato di Sinaloa, in Messico, che da il nome al famigerato cartello narcos dove, paramilitari e governi corrotti, fanno coltivare, dalle popolazioni indigene, foreste di Coca. Da qui, seguendone il commercio globale e le rotte per il mondo, passando per funzionari corrotti e politici collusi, si arriva all'operaio che il sabato sera sniffa per farsi forte o per farsi forza.
Con un ritmo frenetico si passa in rassegna un corollario di miserie umane, violenze, torture e vittime risultato di un fatturato da 300 miliardi di euro.
Autore: Roberto Saviano
Editore: Feltrinelli
Pagine: 448