Scopriamo il percorso di quel viaggio di sola andata con cui Emis Killa è arrivato dalla periferia al centro della musica rap.
Un libro autobiografico
“Bus 323 – Viaggio di sola andata” racconta gli avvenimenti che hanno portato Emiliano Giambelli a diventare Emis Killa.
Il suo pseudonimo nasce dalla fusione tra l'abbreviazione del nome con la parola “killa”, trasformazione in slang americano del termine “killer” e che nel suo caso era riferito alla grande abilità di rapper che gli permetteva di vincere i vari concorsi di freestyle.
Momento fondamentale del suo percorso artistico, infatti, è proprio il 2007, anno nel quale trionfa a “Tecniche Perfette”: la manifestazione più importante e ambita per tutti gli appassionati di freestyle battle.
Una vita tormentata
Il “Bus 323” collega Vimercate con Cologno e arriva fino a Milano ed è il mezzo di trasporto che permetterà al giovanissimo Emiliano di entrare nel mondo dell'hip hop e di scoprire quale fosse il senso della sua vita.
Nato a Vimercate, vive un'infanzia e un'adolescenza problematiche, diviso tra la figura del padre musicista che doveva convivere con i disturbi legati al problema bipolare della personalità e la madre impegnata a lavorare per vivere. Nonostante la loro separazione, i genitori – come lui stesso vuole fortemente sottolineare – non gli hanno fatto mai mancare l'amore e l'affetto che si devono ad un figlio.
Emiliano adolescente lascia la scuola, vive giorno per giorno insieme con quella sensazione di rabbia che lo riempie tutto, fino a quando non scopre la musica e il rap. Da quel momento diventa consapevole di un talento che coltiverà e renderà fecondo. E proprio il messaggio di allenare, con tanta volontà e tenacia, la dote che ognuno di noi possiede è quello che Emis Killa ha voluto comunicare con questo libro: perché solo facendo ciò per cui siamo portati potremo vivere “alla grande”.
Autore: Emis Killa
Editore: Rizzoli
Pagine: 200