Ambientato in un quartiere di Napoli, la cui vita viene pesantemente condizionata dalla camorra, il romanzo è incentrato sul personaggio di “Pericle il Nero”, uomo di fiducia del clan di Luigino PIzza (chiamato così perché padrone di molte pizzerie spesso sottratte con mezzi ovviamente non leciti ai legittimi proprietari), specialista in particolari ed impure “spedizioni punitive”.
Un errore di valutazione delle possibili conseguenze che avrà una sua violenta azione da “giustiziere della mala” lo porterà poi a finire in un ginepraio di problemi e di “minacce ricevute” e a cercare scampo nella fuga. Si renderà conto allora che le alleanze non sono indissolubili e che anche i boss per particolari convenienze loro possono trovare comodo non opporsi all’eliminazione di un loro affiliato. La figura di Pericle è quella di un uomo senza scrupoli che è fedele al suo capo e che non ha mire da capoclan. Ad un certo punto sembra spacciato, ma il non aver più nulla da perdere risveglierà il suo naturale istinto alla sopravvivenza.
Scritto con ottimo senso del ritmo e crudo realismo, anche nel linguaggio, da Ferrandino, il libro si legge velocemente con un certo senso di angoscia che riporta a tragiche cronache di camorra purtroppo spesso in primo piano su giornali e Tv. 144 le pagine di un romanzo “cattivo” ed inquietante, ma imperdibile.
Autore: Giuseppe Ferrandino
Editore: Adelphi
Pagine: 144