Merleau – Ponty diceva “Il corso delle cose è sinuoso”: ed è proprio da questa frase che Camilleri prende lo spunto per il titolo di questo romanzo del 1978.
Una frase peraltro applicabile anche a quella stessa Sicilia descritta nelle indimenticabili pagine di autori come Pirandello, Sciascia, Capuana, Brancati.
Il corso delle cose è quindi sinuoso, sfuggente, più si cerca di inquadrarlo e comprenderlo e più esso sembra diventare qualcosa di impalpabile, popolato com’è da figure e personaggi che si muovono sullo sfondo in maniera talvolta elementare talvolta oscura ed incomprensibile.
La vicenda si svolge nella Sicilia di una trentina d’anni fa e ruota attorno a Vito, soprannominato, non si sa precisamente il perché, “ombra”. Una sera Vito è vittima di un attentato al quale nessuno, né lui né il maresciallo Corbo, riescono a dare un senso ed una spiegazione.
Forse un avvertimento? Forse un errore di persona? Il mistero prende forma magistralmente sotto guida di Camilleri, che sa bene come incuriosire il suo lettore e come condurlo, pagina dopo pagina, sempre più lontano, nei meandri più contorti del giallo e del mistero… fino a comprendere il vero senso del Corso delle Cose.
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio
Pagine: 160