Una terra promessa: Barack Obama racconta gli otto anni del suo doppio mandato come 44esimo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Nato a Honolulu il 4 agosto 1961, Barack Obama venne eletto Presidente degli Stati Uniti il 4 novembre 2008. Fu riconfermato alla carica nelle elezioni del novembre 2012.
Dal punto di vista editoriale, ha pubblicato la sua prima autobiografia, I sogni di mio padre, nel 1995 (nella prima edizione) e fa riferimento alla sua vita fino al 1988.
Dopo l’elezione di Trump
Come racconta al lettore nella prima pagina de Una terra promessa, Obama ha iniziato a scrivere questo libro dopo la fine del suo secondo mandato.
Le elezioni del novembre 2016 sono state quelle che hanno visto vincere Trump: un risultato che non poteva non una provocare profonda amarezza in lui e in Michelle visto che era stato sostituito da qualcuno con cui non aveva nulla in comune. Nonostante la grande delusione, però, le cose dovevano andare avanti: ci sarebbero stati altri modi per poter essere entrambi presenti e attivi.
Scritto a mano e su un taccuino
Obama inizia a scrivere questo libro dopo aver trascorso un mese in cui lui e Michelle si sono dedicati non solo ad un meritato relax, ma anche a rinsaldare ancora di più il loro rapporto. Dopo, quindi, un periodo di riposo, fatto anche di cenette e di passeggiare e nuotate nell’oceano, inizia a prendere appunti per Una terra promessa. E lo fa scrivendo a mano, con una penna, sulle pagine di un taccuino di colore giallo.
Il libro, però, non è soltanto il racconto della sua esperienza di lavoro come Presidente degli Stati Uniti. Non è soltanto il modo classico di ripercorrere gli avvenimenti accaduti durante gli otto lunghi anni del suo doppio mandato e che adesso fanno parte della storia.
Obama, infatti, ha voluto mettere in primo piano il valore umano di quell’esperienza e ha voluto raccontare le difficoltà affrontate. Tra queste non poteva non sottolineare quanto sia stato complicato conciliare le enormi aspettative caricate su di lui e quella che, invece, è stata la realtà dei fatti e le decisioni che ha dovuto prendere.
E’ un libro, inoltre, che non contiene soltanto il racconto della sua Presidenza. Vuole essere, infatti, anche una testimonianza, dinamica e sempre viva, per i più giovani riguardo l’importanza di svolgere un’attività di servizio pubblico.
Una terra promessa
Dedicato a Michelle e alle figlie, Malia e a Sasha, prende il titolo da una frase contenuta in uno spiritual afroamericano che dice: “Vola e non stancarti, c’è un grande raduno nella terra promessa”.
Va, inoltre, sottolineato che è stato diviso in due volumi proprio per la grande ricchezza di informazioni e di dettagli che caratterizzano la narrazione dei vari avvenimenti.
Obama ha detto di non aver voluto fare un lavoro più sintetico, perché proprio quei dettagli gli hanno permesso di raccontare in modo sincero come è arrivato a prendere determinate decisioni.
La prima parte del primo volume ha come dal titolo La scommessa e inizia con la descrizione di un luogo. Si tratta del portico della West Wing, l’Ala Ovest della Casa Bianca, che porta agli uffici del Presidente, ma per Obama non è stato solo questo.
Passare per quel portico, camminare all’aria aperta per un breve minuto, era, infatti, un momento importantissimo. Al calore del sole estivo o sotto l’aria fredda dell’inverno, in quel breve minuto di passaggio nel portico Obama raccoglieva le sue idee per quella che sarebbe stata un’ulteriore giornata di lavoro come Presidente degli Stati Uniti d’America…
Autore: Barack Obama
Editore: Garzanti
Pagine: 816