La carezza della memoria: il nuovo libro di Carlo Verdone è di genere autobiografico in cui il racconto dei ricordi parte da tutto quello che gli è tornato in mente della sua vita guardando alcune vecchie fotografie ritrovate un giorno durante il lockdown.
Carlo Verdone fa rima con cinema. La sua passione e la sua vocazione artistica nascono, in un certo senso, geneticamente: suo padre Mario è stato un famoso docente e critico cinematografico.
Il suo successo ha avuto inizio con il primo film: Un sacco bello. A questo sono seguiti tanti altri titoli che hanno caratterizzato una carriera che ha già festeggiato i 40 anni.
Il racconto autobiografico
Verdone ha già pubblicato alcuni anni fa un libro di genere autobiografico, La casa sopra ai portici, uscito nel 2012. Questo suo nuovo titolo ripercorre, quindi, di nuovo il suo passato, ma lo fa in modo diverso.
Nel primo libro, infatti, i ricordi gli arrivavano da quello che tornava alla mente mentre si trovava nella casa di famiglia. Ne La carezza della memoria tutto è legato a scatti fotografici ritrovati e che erano stati conservati in una scatola.
Il lockdown e una scatola di ricordi
Come ha raccontato in un’intervista, il libro è stato concepito e scritto durante il lockdown che ha ha fermato tutta l’Italia a causa della pandemia.
Quelle giornate così atipiche, fatte, essenzialmente, di solitudine e di silenzio, hanno portato la possibilità di avere tanto tempo a disposizione. E – racconta Verdone – è stata questa considerazione che un giorno lo ha spinto a cercare una grande scatola in cui il suo compianto segretario aveva sistemato fotografie e oggetti che avrebbero dovuto essere riordinati dopo un trasloco.
Una scatola di questo tipo, però, una volta rivelato il suo contenuto, diventa qualcosa di diverso da un semplice raccoglitore. Tutto quello che contiene, infatti, ha il dono di permettere una sorta di viaggio nel passato, di tornare indietro ad anni lontani della propria vita.
La scatola diventa uno scrigno della memoria che, quindi, guardando ogni foto e ogni oggetto, si mette automaticamente in movimento.
La carezza della memoria
Quella scatola ritrovata, essendo molto grande e molto piena, è troppo pesante per il problema alle anche che Verdone ancora aveva in quel periodo. Non riesce, quindi, a reggerla, gli cade dalle mani e nel cadere rivela il suo prezioso contenuto: fotografie di ogni tipo, a colori e in bianco e nero, appunti, fogli, tanti oggetti diversi.
L’idea di questo libro prende vita proprio dall’osservare le fotografie sparse in terra e collegando immediatamente ognuna ad un preciso momento della sua vita. Ha, quindi, iniziato a scriverlo per fare il racconto dei tantissimi episodi che gli sono accaduti in periodi diversi e che hanno diverse caratteristiche.
Non manca, infatti, la sua ironia e ci sono, quindi, episodi molto divertenti, ma ci sono anche ricordi dolorosi e momenti di grande tenerezza e sentimento. C’è anche il racconto di diversi luoghi geografici: oltre Roma, non poteva mancare Siena, la città in cui è nato suo padre. E c’è anche Torino, una tappa importante nella sua carriera, dove si registrava il programma Non stop.
La carezza della memoria non è, però, solo un libro autobiografico. C’è il ricordo personale, certo, ma anche qui torna la grande dote di Verdone di saper raccontare gli altri, quella più varia umanità che è sempre presente nei suoi film e che nasce dall’osservare la vita in modo profondo…
Autore: Carlo Verdone
Editore: Bompiani
Pagine: 224