Ne Il cambiamento che meritiamo la giornalista e scrittrice Rula Jebreal racconta la storia di sua madre, Nadia, ma anche quella di tante altre donne a cui dà voce e che nella loro vita hanno sofferto abusi e violenze.
Rula Jebreal è nata a Haifa e vive a New York. Scrittrice e giornalista, per il suo lavoro ha ricevuto una serie di importanti premi e riconoscimenti. Tra questi c’è l’International Ischia Award. Il suo primo libro è il romanzo autobiografico La strada dei fiori di Miral.
Il collegio-orfanotrofio di Dar-El-Tifel
Un momento fondamentale nella vita di Rula Jebreal è, sicuramente, quando, dopo la morte della madre, viene portata dal padre nel collegio-orfanotrofio di Dar-El-Tifel. E proprio di questo luogo racconta nelle pagine iniziali de Il cambiamento che meritiamo. Come le donne stanno tracciando la strada verso il futuro.
Dar-El-Tifel venne fondato nel 1948 da Hind al-Hussein, attivista palestinese, per accogliere gli orfani palestinesi dopo il massacro di Deir Yassin.
Nel libro Rula Jebreal ricorda quel luogo e ricorda quello che era una sorta di rito che lei e altre bambine facevano ogni sera prima di dormire. Ognuna di loro, una alla volta, seduta al centro del cerchio delle altre, raccontava la sua storia e cioè quello che la violenza aveva portato nelle loro vite: quella violenza che aveva causato la morte delle loro madri.
Lo facevano, perché tirando fuori il loro dolore, la paura poteva svanire e nasceva la consapevolezza che quelle donne che erano state le loro madri non sarebbero mai state dimenticate.
La storia di sua madre
In un’intervista Rula Jebreal ha detto: “Mi hanno insegnato che chi ha un minimo di libertà deve liberare le altre. La mia arma sono le parole.”. Ed è proprio questo lei continua a fare con il suo lavoro di giornalista e di scrittrice.
Al centro di questo suo nuovo libro c’è, infatti, la storia di violenza che ha condizionato per sempre la sua stessa vita. C’è, infatti, la storia di sua madre, Nadia, che Rula ha già raccontato durante la sua partecipazione al Festival di San Remo 2020, in un contesto popolare che le ha permesso di far arrivare il suo messaggio a più persone possibile.
Il cambiamento che meritiamo
Rula Jebreal sottolinea quanto il periodo storico che stiamo vivendo sia molto complicato. Le difficoltà, però, possono portare ad agire in modo diverso e, cioè, a favore di una svolta che possa iniziare a cambiare molte cose per quanto riguarda la condizione femminile.
I dati relativi alla violenza contro le donne sono, infatti, terribili: una donna su tre è vittima di violenze e di abusi e ogni giorno cento donne perdono la vita per mano del loro marito, fidanzato, compagno.
La violenza è terribile e la violenza porta conseguenze. Le stesse conseguenze che l’autrice conosce molto bene, perché le ha vissute in prima persona. Sua madre si è suicidata quando lei aveva cinque anni a causa degli abusi che aveva subito da piccola e la sua storia è la storia di tante altre donne e per questo non va lasciata nascosta, ma va, anzi, gridata.
Il libro, quindi dà voce a Nadia, sua madre, vittima della violenza, dà voce anche a tante altre donne che, con coraggio. sono riuscite a sopravvivere ad una condizione di brutalità e di abusi.
Sono tante le donne che hanno sofferto e che continuano a combattere. Sono troppe le donne che ancora sono vittime di violenza ed è per loro che bisogna agire, tutti, donne e uomini per cambiare la situazione.
E’ solo in questo modo che si potrà guardare avanti e costruire davvero un futuro che sia degno per le nuove generazioni…
Autore: Rula Jebreal
Editore: Longanesi
Pagine: 208