PID. La sigla indica una teoria che cominciò a svilupparsi nel 1969, con l'uscita dell'album dei Beatles Abbey Road, in cui sarebbero nascosti una serie di indizi sulla morte del bassista Paul McCartney.
Paul is dead. Il bassista dei Beatles Paul McCartney sarebbe morto il 9 novembre del 1966, mentre tornava a casa dopo un'animata discussione con la band in sala prove. Non avrebbe visto lo scatto rosso del semaforo, finendo sotto un camion che lo avrebbe schiacciato, uccidendolo.
La leggenda sul doppio beatle, un sosia con cui la band avrebbe sostituito il vero bassista Paul McCartney subito dopo la sua morte, si è sviluppata e rafforzata nel tempo, grazie ad una serie di dettagli presenti in diverse copertine degli album dei Beatles, che sembrebbero affermare, con immagini e inquietanti serie numeriche, la morte del vero bassista.
Il caso del doppio Beatle è un testo che ancora affascina, giunto oggi alla quarta ristampa, proprio perché nonostante le incongruenze interne alla teoria del finto McCartney, anche gli indizi che ne rivelano la veridicità sono inquietanti e verosimili, tanto da aver interessato non solo i fan della band e gli appassionati di musica, ma diversi esperti e professionisti, che affermano che la teoria della morte potrebbe essere ben più che una burla portata avanti dagli stessi Beatles, che avrebbero disseminato i loro album di false tracce e dettagli dopo esser venuti a conoscenza della teoria del Paul id Dead.
L'autore Glauco Cartocci ha integrato il testo con nuove testimonianze sulla teoria del complotto, fra cui l'inchiesta Chiedi chi era quel Beatle, che il periodico Wired ha pubblicato nel 2009, in cui l'anatomopatologa Gabriella Carlesi e l'informatico Francesco Cavazzeni sviluppano interessanti confronti fra la conformazione ossea e i tratti somatici del volto di Paul prima e dopo il 1966.
Autore: Glauco Cartocci
Editore: Robin edizioni
Pagine: 310