Il pittore di anime è il titolo del nuovo libro dello scrittore spagnolo Ildefonso Falcones: torna l’autore del best seller La Cattedrale del mare con questo romanzo ambientato ancora a Barcellona, ma questa volta gli eventi accadono negli anni che iniziano il Novecento.
Ildefonso Falcones scrive romanzi storici di alta qualità ed è oggi conosciuto in tutto il mondo. La sua fama è iniziata nel 2006 con la pubblicazione de La cattedrale del mare. Il romanzo – che ha come seguito Gli eredi della Terra – è diventato anche una Serie della tv spagnola e ha vinto importanti Premi letterari.
Il pittore di anime è altrettanto appassionante, conferma ancora la qualità della scrittura di Falcones, descrittiva e ben equilibrata. L’autore ha raccontato in un’intervista di averlo dedicato a tutti quelli che, come lui in questo periodo, stanno lottando contro il cancro e a chi sorregge e aiuta chi si trova in questo percorso di malattia.
Barcellona, 1901
Il pittore di anime è ambientato a Barcellona. La città natale di Falcones è stata anche la location del suo primo libro, anche se la Barcellona de La cattedrale del mare era quella del XIV secolo. La città in cui si svolgono le vicende di questo suo ultimo romanzo è, invece, una città moderna che sta vivendo il periodo delle lotte operaie.
Siamo, infatti, nel 1901, agli inizi del secolo. Barcellona sta cambiando identità grazie alle bellissime costruzioni che raccontano un nuovo stile. E’ il periodo del Modernismo. Il lusso e la bellezza che, però, quasi magicamente rendono a Barcellona la sua nuova immagine si scontrano con la dura realtà delle classi sociali più povere.
Nelle sue strade, infatti, si iniziano a sentire gli echi delle voci di chi scende in piazza per manifestare. Sono le prime rivolte popolari anarchiche. E sono portate avanti prima di tutto da donne e da bambini in corteo che invitano a fare sciopero, a ribellarsi.
Il pittore di anime
Il protagonista del romanzo si chiama Dalmau Sala. E’ un pittore e lavora come ceramista per don Manuel Bello, il proprietario di una fabbrica di ceramiche.
Così come la città è divisa in due, tra ricchezza e povertà, tra la bellezza elegante dell’arte e la durezza delle lotte dei poveri nelle sue vie, si vedrà anche Dalmau Sala vivere sospeso in una sorta di dualismo.
Da un lato, infatti, c’è la sua passione per l’arte e c’è la persona per cui lavora. Don Manuel Bello è un borghese, è benestante, ha la sua fabbrica e, naturalmente, si situa dalla parte opposta rispetto agli anarchici e alla loro lotta. Ha, però, anche a cuore Dalmau. Lo incoraggia ad andare avanti con la sua produzione artistica e presto vorrebbe organizzare una mostra per lui.
Dall’altro lato, ci sono, invece, le persone della sua famiglia e i suoi affetti. Tutti sono stati e sono impegnati attivamente nella lotta, a cominciare da suo padre, che era un anarchico e che è stato giustiziato.
Ci sono, poi, sua madre e sua sorella Montserrat. Insieme con Emma, la sua fidanzata, Montserrat manifesta in strada con gli altri gruppi di anarchici per portare avanti la rivoluzione e avere giustizia per i più deboli…
Autore: Ildefonso Falcones
Editore: Longanesi
Pagine: 686