Nel libro della scrittrice americana c'è il racconto della storia di un incontro imprevisto e interessante, con risvolti e colpi di scena tutti da scoprire
“Una brava ragazza” è il titolo del libro d'esordio di Mary Kubica e l'ha resa famosa nel mondo con il suo stile narrativo peculiare e molto intenso: uno stile in grado di catturare l'attenzione del lettore fino al finale.
Una brava ragazza
Chi è la brava ragazza di cui si parla nel titolo? Si chiama Mia Dennet. E' una giovane donna di Chicago dallo stile di vita molto semplice e lineare, non bada al lusso o alle comodità, nonostante la sua famiglia di origine possa vantare un rango di una certa importanza, infatti suo padre è un importante giudice della città.
Mia vuole vivere in modo tranquillo, senza cadere nella trappola delle luci della mondanità e vorrebbe soprattutto trovare un equilibrio nella sua vita sentimentale, ma da questo punto di vista qualcosa non sembra andare per il verso giusto.
Un bravo ragazzo?
Colin Thatcher è il nome dello sconosciuto che una sera Mia conosce mentre si trova in un bar ad attendere il suo ragazzo (che non verrà). Colin ha un fascino particolare, che la intriga, che Mia non può fare a meno di subire e in modo ricambiato: così tra di loro scatta immediata una forte attrazione e la passione.
Quello che Mia non sa, però, è che Colin, oltre ad essere molto affascinante, è anche l'uomo che avrebbe dovuto rapirla: è in atto un piano criminale che la vede vittima e che si dovrebbe concludere con la richiesta di un forte riscatto alla famiglia. Colin è stato assoldato proprio per compiere questa missione, ma l'attrazione che prova verso Mia gli fa cambiare idea.
Le cose cambiano…
Colin decide di fuggire con Mia e la porta in un luogo sicuro e lontano, nel Minnesota. E mentre la famiglia della ragazza sta cercando di agire in tutti i modi per cercare di trovarla e di salvarla grazie anche all'aiuto di un detective, tanti altri colpi di scena stanno per accadere. Perché le cose nella vita cambiano…
Autore: Mary Kubica
Editore: Newton Compton
Pagine: 317