Per Massimo Gramellini l'ultima riga delle favole non è una postilla inutile “vissero per sempre felici e contenti” è invece lo scopo che ognuno persegue nella sua vita…
Il protagonista del libro L'ultima riga delle favole è un uomo di mezza età, Tòmas, che ad un certo punto della sua vita si stanca di vivere per inerzia, e comincia un viaggio alla ricerca del suo oggetto della felicità, l'anima gemella.
Per far ciò compirà un viaggio che lo porterà in un luogo incantato, che l'autore stesso del libro definisce spirituale, conosciuto come Le Terme dell'Anima. Tomàs è l'interprete di tutti i sogni, di tutte le speranze di chi ad un certo punto della sua vita decide di riprendersi l'anima.
Un luogo in cui i desideri trovano compimento, in cui tutti i sogni chiusi nella parte più nascosta e forse dimenticata del cuore trovano il loro senso, e anzi sono l'unico senso nell'universo parallelo delle Terme dell'Anima.
L'Ultima riga della favole è dunque un romanzo sul bene, sulla ricerca della felicità, una lettura che può essere vissuta come un farmaco contro il dolore, ma anche contro l'assenza di dolore che si prova quando ormai si ha troppa paura di vivere i propri desideri dimenticati, il proprio finale della favola.
Sul male si scrive tanto, si scrive in maniera superba, ma lo scopo dell'autore è, all'inverso, scrivere sul bene, una favola moderna scritta con stile narrativo asciutto, in cui il lieto fine è assicurato dal protagonista stesso della storia, dal suo perseverare, dal suo modo di tornare a vivere alle Terme dell'Anima.
Il libro d'esordio del giornalista Massimo Gramellini ha scalato le classifiche nazionali delle vendite ed è stato accolto positivamente all'ultimo Salone del Libro di Torino.
Autore: Massimo Gramellini
Editore: Longanesi
Pagine: 258