Si può dire che questa sia la più famosa commedia di Natalia Ginzburg e ormai da diverso tempo è un classico e viene non solo portata in scena da quarantacinque anni, ma scritta e riscritta sempre in nuove edizioni.
In questo libro la prefazione è di Ferdinando Taviani nonostante la distanza che intercorre da quando è stata scritta ad ora, cambia forse il modo di parlare, l’ambiente in cui si vive, ma , altre cose sono rimaste uguali.
Pietro e Giuliana
Sono i due protagonisti di questa commedia, che in qualche modo potremmo anche definire favola, non voglio però assolutamente raccontarvi il finale!
Paolo e Giuliana si sposano esattamente un mese dopo che si conoscono e già questo fa riflettere. Ci si domanda come possano conoscersi e ancor più amarsi dopo una frequentazione così breve. Siamo portati a pensare che non ci si conosce mai fino in fondo, nemmeno dopo decenni di convivenza! Eppure loro due si sposano. Noi li incontriamo quando lo sono da una settimana e l’autrice ce li racconta attraverso i suoi occhi.
Pietro è un avvocato con alle spalle una solida condizione sociale dovuta alla famiglia d’origine, abituato ad una vita da borghese scandita da ritmi regolari che non vengono scossi da nulla.
Al contrario Giuliana non ha il becco di un quattrino, è scappata da casa a diciassette anni.
È una pasticciona assai svitata che non si preoccupa molto del denaro o dei seri problemi della vita.
I due sono assolutamente differenti, al punto tale che chi ne segue la storia arriva a chiedersi come possano stare insieme. In realtà è proprio questa diversità che li lega, il piacere dell’essere uno all’opposto dell’altro. Sono come due lati della stessa medaglia e si compensano perfettamente.
La prova più importante però è vicina: il pranzo in famiglia, quella di lui ovviamente? Cosa succederà? I novelli sposi riusciranno a passare indenni attraverso questa esperienza?
Autore: Natalia Ginzburg
Editore: Einaudi
Pagine: X - 70