Sull'onda del successo cinematografico nelle sale italiane e internazionali del film La versione di Barney, torna nelle classifiche dei libri più venduti il romanzo omonimo di Mordecai Richler.
La versione di Barney fu pubblicato per la prima volta nel 1997, e in Italia arriva tre anni dopo, pubblicato dall'Adelphi Editore. Già allora il libro di Mordecai Richler fu un vero e proprio caso letterario. La storia si snoda fra le memorie di Barney Panofsky, ebreo canadese e benestante che un giorno decide di trascrivere la sua travagliata esistenza, lasciandone memoria su delle carte. Una vita vissuta al massimo, tre matrimoni alle spalle, il contrastato rapporto con il padre e quello, ben più allegro e aneddotico, con l'amico di sempre.
L'espediente che spinge Barney a scrivere una sua versione dei fatti, è l'accusa di omicidio perpetuata da uno dei suoi più accerrimi nemici, Terry McIver, che sostiene che il protagonista abbia ucciso proprio il suo migliore amico e compagno d'avventure (e che avventure) Boogie.
Un monologo divertente
La versione di Barney è un romanzo basato su un lungo monologo del protagonista, Barney Panofsky, fondato sulla sua versione dei fatti, sulle memorie lucide dell'uomo, che, al momento in cui scrive, si ritrova a fare un bilancio della sua vita, fra le donne della sua vita e le disavventure che ha dovuto affrontare, mantenendo il suo stile irriverente, in una vita dissipata, come lui stesso la descrive all'inizio del suo racconto.
Flusso di coscienza
Il romanzo di Mordecai Richler è divertente proprio per il suo essere politicamente scorretto. Il protagonista del libro, nel ripercorrere la sua vita, non lesina infatti insulti a molte categorie di persone che ha avuto il piacere o il dispiacere di incontrare nella sua vita, per ciascuno c'è uno sberleffo, un sassolino che lancia, una spada che affonda, sempre mantenendo quell'ironia, a tratti feroce, che caratterizza tutto lo stile del libro.
Autore: Mordecai Richler
Editore: Adelphi
Pagine: 490