Il genio creativo di Mo Yan è tornato con questo nuovo romanzo, dalle tinte oscure, dal titolo: “Il paese dell'alcol”
Mo Yan è lo pseudonimo con cui è ben noto lo scrittore cinese Guan Moye, vincitore, nel 2012, del Premio Nobel per la Letteratura.
Il suo nome è immediatamente legato al romanzo “Sorgo rosso”, che in Italia è stato pubblicato nel 1994, dal quale è stata tratta la trasposizione cinematografica del film omonimo diretto da un altro grande esponente della cultura cinese, il regista Zhang Yimou.
Il realismo allucinatorio
La motivazione con cui gli è stato conferito il Nobel mette in primo piano quello che è stato definito il suo “realismo allucinatorio” o “realismo magico”, che si caratterizza proprio nelle storie raccontate, le quali, pur prendendo spunto dal quotidiano, si intrecciano in una dimensione del tutto differente e, appunto, allucinatoria.
“Il paese dell'alcol”
La trama disegna uno scenario che raggiunge i confini dell'horror e vede al centro il personaggio di un ispettore, Ding Go'uer.
L'uomo si trova ad indagare su un possibile traffico di carne di neonato destinata ad uso alimentare.
Pare che in alcuni ristoranti sia possibile degustare dei piatti proprio a base di questa “specialità”. E pare che da Jiuguo, ossia “il paese dell'alcol”, abbia inizio questo commercio: si dice, infatti, che alcuni genitori del luogo non si facciano scrupolo di vendere, ad un ottimo prezzo, i propri neonati a chi si occupa, poi, di fornirli ai ristoranti.
A Jiuguo
L'ispettore viene inviato ad indagare sul posto, per verificare se le notizie siano attendibili e agire di conseguenza.
Ding Go'uer si troverà così catapultato in una realtà che non riuscirà a decifrare.
L'alcol non gli renderà facile svolgere il suo compito e non gli renderà facile neppure capire se nei piatti che gli vengono offerti nei ripetuti banchetti ufficiali a cui viene invitato ci sia davvero carne di neonato oppure no.
Attorno a lui c'è un mondo variegato e che viene descritto dall'autore con quella visione allucinata e “magica” della realtà che contraddistingue lo stile della sua scrittura.
L'ispettore – in questa indagine lunga ben 10 capitoli – incontra tante espressioni umane peculiari e insolite: c'è un nano imprenditore, c'è il guardiano del cimitero dei martiri rivoluzionari e tante altre figure che sembrano non appartenere a questo mondo e che costruiscono lo scenario di questo romanzo che si racconta tra finzione e realtà…
Autore: Mo Yan
Editore: Einaudi
Pagine: 363